Libro degli ospiti

Oggetto: Far rinascere un mondo.. Autore: Manlio Pasquali Data: 27.04.2013

Conosco Gaetano Anania e la sua passione per le navi e per le storie umane, ho seguito il suo sito dedicato ai transatlantici e lì ho potuto vedere le radici di questa passione..

Io e Gaetano siamo dei tecnici, non possiamo non stupirci di fronte al fascino dell'ingegneria, che non è mera applicazione di formule o di tecniche costruttive, è invece la capacità dell'uomo di tradurre ciò che ha di più bello dentro se stesso, la filosofia, la passione per la conoscenza, in un 'oggetto' che dimostra, con la sua stessa esistenza, che quella conoscenza e quelle idee non sono parole al vuoto..

Sembra strano ma è così.. le 'aride' formule e le tecniche di lavorazione del ferro sono la sintesi estrema della filosofia, da cui derivano la matematica e la fisica, e dell'esperienza che è iniziata magari in una grotta, quando chissà quale primate ha capito che agendo in un certo modo si poteva accendere un fuoco..

Dentro un oggetto, come il pc da cui leggete queste parole, c'è anche la sintesi di millenni di cultura umana..

E Gaetano, come il suo protagonista, Walsh, studente di Ingegneria, sente come me questo fascino, e come i contemporanei di Walsh si stupisce pensando alla mole del colosso in costruzione..

Ma il Titanic non è solo Ingegneria, è anche il trionfo dell'architettura, delle linee armoniche, della bellezza.. e come sappiamo tutti, è molto di più..

La storia del Titanic è nel contempo moderna ed antica nello stesso tempo, è antica perché porta con se la sfida della grandezza, l'idea dell'uomo che supera la natura stessa con la sua intelligenza, quella della tecnologia come alba di un nuovo mondo, un futuro di pace e prosperità, è antica perché parla di classi sociali, di divisioni profonde sia dal punto di vista sociale che religioso e nazionale..

Ma è anche una storia moderna: è stato il Marketing ha decidere i colori della nave, è stato il Marketing ha decidere di limitare il numero di scialuppe, ed alla fin fine anche l'idea del colosso che, pur velocissimo, ci mette più tempo a viaggiare delle concorrenti, ma offre agiatezza anche alla terza classe, è marketing ed è la visione attuale del mondo delle crociere..

Dentro William Walsh c'è tutto questo, tutto quello che potrebbe albergare in me o in Gaetano, e c'è, come è in Gaetano, anche l'attenzione umana per tutti, dall'operaio al progettista della nave, che non sono dei numeri o delle comparse della storia, sono persone che emergono in tutta la loro bellezza umana..

Ed ecco che dall'affresco storico scopriamo che i bambini lavorano nel cantiere, che c'erano problemi tra protestanti e cattolici, che l'Irlanda era fiera dei suoi figli di acciaio, che le persone si imbarcavano per l'America sognando un mondo migliore.. che una intera città ruotava intorno alla costruzione delle navi e sognavano mari lontani..

E scopriamo delle persone vere, come Andrews, un grande ingegnere, ma anche un grande uomo, che impariamo ad amare, come Ismay, che all'inizio tenta di salvare donne e bambini, ma alla fine ha paura e si salva anche lui, umanamente, senza un giudizio positivo o negativo da parte dell'autore del diario (Walsh) o del libro (Anania)..

L'idea di 'utilizzare' Walsh è la chiave di volta del libro, trasforma la narrazione di eventi e date in una storia vissuta, trasforma un racconto in un affresco storico..

L'idea di seguire non solo il viaggio della nave, ma la sua costruzione e quella della gemella è la vera novità di questo libro, qualcosa che davvero rende il clima che si viveva allora, e che non è mai stata fatta così bene..

Faccio un complimento a Gaetano e ringrazio chi (ad es. Matteo Martinuzzi, Maurizio Eliseo) gli ha dato preziose informazioni ed indicazioni, permettendogli di ampliare quello che già aveva in mente e di portarlo fino a chi ha letto il libro..

Un saluto.
Manlio

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